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aquasub diving center trapani

I nostri siti di immersione

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La costa Trapanese, non ancora popolata dal turismo di massa, si presenta con scorci di mare azzurro e mozzafiato.

Una costa frastagliata, con spiagge di sabbia, pareti rocciose e spiaggette di sassi, offre a chi viene in vacanza tutto ciò di cui si ha bisogno, il relax.

Le Isole Egadi, con Marettimo la più distante, Favignana e Levanzo, fanno da sfondo a tramonti surreali, soprattutto se visti dalle Saline di trapani o da Erice.

Il mare di Trapani, offre siti di immersione di tutti i tipi e per tutti i livelli, siti archeologici, pareti, sorgenti di acqua calda, secche e relitti di interesse storico che renderanno i vostri tuffi indimenticabili.

Le nostre immersioni esplorano anche le ISOLE EGADI e La Riserva dello Zingaro.

Aquasub è sempre alla ricerca di nuovi siti di immersione per offrirvi il meglio che il mare può regalare!

immersione filicudi trapani

Dragamine Filicudi

Tipo immersione: Relitto

Profondità: 35-37 MT

Difficoltà: Medio- Alta

Il Filicudi era un rimorchiatore Spagnolo e si chiamava Pedro, costruito nel 1898, faceva servizio lungo le coste del Marocco, dove riusciva a tenere il mare anche quando i grossi vapori erano costretti a rimanere in porto.

Acquistato dalla Regia Marina nel 1916, fu trasformato e impiegato come Dragamine, armato con un cannone da 57mm a prua e con mitragliatrici di tipo MG.

Affondò la mattina del 2 Aprile 1917 mentre dragava una zona di mare ritenuta non particolarmente pericolosa, urtò una mina depositata da un sottomarino Austroungarico, l’esplosione la mandò in pezzi da prua a poppa, due furono i superstiti, 34 uomini dell’equipaggio persero la vita. 

La prima cosa che si nota appena scesi, è un relitto sconquassato, la nave giace su un fondo di sabbia come un gigante dormiente con le sue costole a vista.

Rottami sparsi qua e là fanno capire l’entità della deflagrazione, si nota subito la caldaia con parte del meccanismo di propulsione, al centro resti della plancia di comando, la prua è adagiata sul lato di dritta con l’ancora visibile nell’occhio di cubia, all’interno è colonizzata da spugne colorate e organismi bentonici, il cannone di prua si trova vicino al suo originale alloggiamento e conficcati nella sabia si vedono i grandi proiettili. 

Circondato da nuvole di castagnole rosse e nere, è residenza stabile di grossi gronghi che fanno capolino dai buchi tra le lamiere, nudibranchi, corvine e cernie ti osservano con sospetto, “cosa fate voi quà ”,  “ chi siete”.

Siamo visitatori che osservano una vecchia signora con rispetto.

immersioni pavlos trapani

PAVLOS V.

Tipo di immersione: Relitto

Profondità: 15 – 36 MT.

Era una grande nave cisterna lunga 173,45mt e larga 24,40 mt battente bandiera Greca.

All’alba dell’11 gennaio 1978 navigava nelle acque antistanti l’isola di Marettimo e improvvisamente vi fù un’esplosione seguita da un incendio nella sala macchine.

Lanciato l’SOS, venne raccolto dalla Capitaneria e da una nave container che era in zona, la quale raccolse i 32 naufraghi alcuni scalzi ed ancora in pigiama, alla fine dell’appello, mancavano i due macchinisti.

Si decise di rimorchiare la nave al porto di Trapani, ma causa forte vento, l’incendio si alimentò, vi fù una seconda esplosione e la nave con le cisterne vuote, si inclinò cominciando ad imbarcare acqua.

Fu deciso allora di portarla a ridosso delle mura di tramontana, dove 1 miglio al largo la nave affondò la parte di poppa lasciando a galla la prua.

Nei giorni seguenti, la nave si spezzò adagiandosi sul fondo e ricominciando una nuova vita.

immersioni pavlos trapani

PAVLOS V – Prua

Profondità 15- 33 mt

Difficoltà: Bassa – Media

La grande signora, il secondo relitto più grande del mediterraneo, giace in assetto di navigazione su un fondo sabbioso, la parte integra è lunga circa 100 mt fino alla parte dove si è spezzata lasciando la possibilità di vedere all’interno. 

Dalla prua il relitto si presta a diversi percorsi, sempre diversi, tutto è talmente grande che non ci si può annoiare.

A prua si possono vedere le due grandi ancore negli occhi di cubia, le due murate sono ricche di vita, ostriche, spugne colorate, nudi branchi, più a fondo gorgonie, stelle gorgone, aragoste, fino a poter ammirare un ramo fi falso corallo (Gerardia Savaglia).

Gli Open Water Diver possono sbizzarrirsi sulla coperta della struttura superiore, dove si trovano grandi argani, bitte, valvole, boccaporti che se illuminati mostrano le scale che portano giù alle cisterne.

Si può avere la sensazione di volare sulla lunga passerella che percorre in lunghezza buona parte del relitto, pieno di nuvole di castagnole, saraghi, musdee, gronghi, cernie stanziali e grandi dentici che ti osservano mentre vanno a caccia fiondandosi sulle castagnole, un vero reef pieno di vita.

Gli Advanced inoltre possono ammirare la parte dove è avvenuta l’esplosione, illuminando le cisterne con parti di lamiera collassata ma in totale sicurezza, illuminare i grossi tubi ormai tana di qualche grongo e i grandi dentici che vivono stanziali più a fondo. 

Una vera e propria palestra per tutti i livelli di brevetto.

immersioni pavlos trapani

PAVLOS V – Poppa

Profondità: 35/36 mt

Difficoltà : Medio – Alta

La poppa del Pavlos si presta ad immersioni per subacquei esperti, si staglia dalla sabbia da una profondità di circa 35 mt ed al momento del suo affondamento si è distanziata dal resto del relitto di circa 80 mt.

Si presenta abbastanza intatta poggiata sul lato sinistro, anche lì si possono vedere argani, valvole ed il grosso motore, tra le lamiere fanno capolino le grandi cernie e i dentici, sul fondo a poppa non si scorge l’elica, coperta dalla sabbia, ma è comunque un’immersione piena di fascino che ogni sub dovrebbe provare.

relitto wellington trapani

Wickers Wellington.

Tipo immersione: Relitto- Aereo Bombardiere

Profondità: 25-28 MT

Difficoltà: Media

Lunghezza 19,68 mt, apertura alare 26,26 mt, 5/6 persone a bordo, 8 mitragliatrici da 8mm, 2 nella torre di prua, 2 nella torre di coda, 1 per lato nella fusoliera, 2.040 kg di bombe a bordo.

Era un aereo della Royal Air Force, fu costruito nei cantieri della Wichers dal 1938 al 1945 e battezzato “ Wimpey”, come il nome originale del Poldo di Braccio di Ferro ( J. Wellington Wimpy ).

Fù progettato su disegno geodetico dei dirigibili con la struttura in alluminio a reticolato e ricoperto da un rivestimento in tela, era leggero e robusto, capace di incassare colpi, subire danni e continuare a volare.

Furono i primi bombardieri a sganciare bombe sulla Germania e causa pesanti perdite furono costretti ad operare di notte, il loro motto divenne “Avening” (Uccello delle Ombre).

Utilizzato anche per pattugliare il canale di Sicilia, con base al Cairo, Malta e Trapani, attaccarono 225 volte di notte la Città di Messina e l’aeroporto di Castelvetrano.

Nella notte tra il 6 e il 7 Maggio 1943, un Wellington fù abbattuto sopra le acque di Trapani, è molto probabile che si tratti del nostro aereo.

Appena scesi sull’aereo, si vede subito che è capovolto, le due ruote sono a vista, probabilmente ha impattato sull’acqua con il muso, ha perso tutta la parte della fusoliera, forse in volo, forse nell’impatto e adesso si trova dispersa chissà dove.

Alcuni pezzi sono sparsi sulla sabbia, il motore, un’elica, le ruote sono ancora nei carrelli ed il motore di destra ha ancora la sua elica, anche se piegata.

Poggia su un fondale di sabbia, massi e posidonia, non si può fare a meno di notare le sue ali con il classico reticolato in alluminio, le percorriamo cercando qualche dettaglio, un pesce nascosto, un grongo, una murena, sembrano due braccia aperte in segno di resa, la guerra lo ha consegnato al mare, il mare lo ha custodito per noi.

scoglio palumbo

SCOGLIO PALUMBO

Tipo immersione: Parete

Profondità: 13 mt

Difficoltà: Facile

Questa immersione molto semplice ma ricca di vita, è adatta per i   principianti, ma anche i più esperti che non disdegnano profondità basse, possono godere di quello che offre.

Tenendo la parete a sinistra, ci immergiamo in uno scoglio che è ricco di spugne colorate, gialle, nere, viola, bianche, un passaggio tra le rocce piccolo ma agevole, ci porta su una zona con dei cocci di anfore, nella zona ve ne sono parecchie, si continua su una parete con Briozoi, grandi stelle marine, rose di mare, polpi, nudi branchi, madrepore e molto altro. Nascosta tra le rocce anche una attinia grossa, una anemone con un colore verde molto sgargiante.

Si può continuare l’immersione uscendo verso una zona con grossi massi, dove nascosta tra la posidonia, si apre un passaggio molto suggestivo ma non penetrabile in quanto molto basso, residenza di castagnole rosse.

caicco trapani

IL CAICCO

Tipo immersione: Relitto

Profondità: 40 MT

Difficoltà: Alta

Si tratta di un affondamento recente, nel Luglio del 2016, un caicco in legno di 25 mt, navigava lungo la costa nord di Trapani per escursioni.

Si accorsero che iniziava ad imbarcare acqua, perciò fu dato l’allarme, intervenne la Capitaneria che mise in salvo i passeggeri, mentre i Vigili del Fuoco tentarono invano di aspirare l’acqua.

Nonostante l’intervento, per l’imbarcazione non ci fù nulla da fare, la falla era troppo grande ed il Caicco affondò.

L’anno seguente due sub, chi scrive ed un amico, iniziarono una ricerca ritrovando il relitto circa 100 mt lontano dal punto di affondamento.

Il Caicco si trova su un fondo piano di sabbia, prima di poggiarsi si è spezzato e la poppa si trova diversi metri lontana.

La prua è integra e poggiata sul lato di dritta, ma man mano che si va verso poppa si vede che il fasciame in legno impattando, si è aperto schiacciandosi sul fondo.

L’immersione è molto suggestiva, la prua ancora intatta con il suo caratteristico bompresso e battagliola (l’albero/passerella con la ringhiera), l’ancora nell’occhio di cubia e sotto prua casa ideale per le uova di calamaro.

Si vede il motore, il timone poggiato sul fasciame da dove improvvisamente sbucano fuori grosse cernie e poi saraghi, gronghi, castagnole e dentici trovano un rifugio perfetto e ricco di vita. 

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I CUNICOLI

Tipo immersione: grottine e parete

Profondità: 29 – 35

Difficoltà: Media – Alta

Scendiamo nel blu fino ad una profondità di 29 mt dove dei massi fanno da tana a cernie, corvine e polpi.

Scendiamo ancora un po’ e troviamo un piccolo paesaggio con delle grotticine e cunicoli ricoperte spugne, margherite di mare, madrepore e briozoi, facile trovare anche qualche grongo e murene.

Si può accedere anche dall’alto, dove i passaggi tra i cunicoli sono semplici. Si tratta di una immersione quadra, perciò si rischia di andare facilmente fuori curva di sicurezza, pertanto è una bella immersione consigliata ai più esperti.

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LE ACQUE CALDE

Tipo immersione: Parete

Profondità: 18/20 MT

Difficoltà: Facile.

La Sicilia ha una grande fonte geotermica nel sottosuolo, nella zona di Trapani abbiamo le terme Segestane, ma abbiamo anche qualcosa di particolare, un sito dove sgorga acqua calda sotto il mare.

Si tratta di una immersione semplice ma in un ambiente particolare dove ad una profondità di 18 MT, pinneggiamo su un canale ricco di massi e tana di molti pesci, con delle sorgenti di acqua calda che creano degli effetti particolari colorando le rocce di bianco.

Continuiamo con pareti a destra e sinistra e si apre di fronte a noi una specie di anfiteatro, una depressione nel terreno con il fondo di sabbia.

Lungo le pareti le sorgenti creano una biodiversità unica, dove una moltitudine di Nudibranchi Vacchette di mare ( Discodoris Astromaculata), si cibano di spugne rosse, territorio di saraghi, salpe, polpi e murene e per non farci mancare nulla, immergiamo le mani nella sabbia per sentire il calore delle sorgenti calde.

L’immersione per la sua semplicità e particolarità, si presta molto alle immersioni notturne, che si popola letteralmente di saraghi e salpe che riflettono come tante medaglie il fascio della nostra torcia.

immersioni Favignana

IMMERSIONI alle EGADI

Alle Egadi si contano più di 50 siti di immersione tra grotte, pareti, secche, canyon, siti archeologici, relitti..., la caratteristica predominante comune a tutti i siti e’ la gran varietà di specie (biodiversità) ed i colori sgargianti delle gorgonie, delle spugne dei parazoantus, insomma di tutte le specie sessili che vanno a formare questo spettacolare habitat, tra le specie più ricercate dagli estimatori ricordiamo le stelle gorgoni (astrospartus), gli astici, ed una serie innumerevole di nudibranchi e vermi di tutti colori e forme.

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FAVIGNANA

La più grande dell’arcipelago delle Egadi, con un periplo di 33 km, e’ la meglio servita dai collegamenti con la terra ferma, Trapani con aliscafi e traghetti e Marsala con collegamenti veloci. Il territorio e’ in prevalenza pianeggiante con una perimetrale che collega tutte le calette.

Il centro storico con tutti i servizi si trova a ridosso del porto dove e’ possibile visitare il Palazzo Florio e il famoso stabilimento della tonnara. L’ isola e’ divisa in due dal promontorio di santa Caterina dove a 314 metri di altitudine massima si trova il forte spagnolo. Il versante orientale, quello del porto e del centro abitato e’ caratterizzato da un suolo calcareo ricco di cave interrate e a cielo aperto e di piccole cale con spiaggie di sabbia bianca, mentre il versante ad occidente dal quale si possono ammirare tramonti mozzafiato.

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LEVANZO

La piu’ piccola, costituita da rocce calcaree bianche che presentano delle grotte tra cui la piu’ famosa è quella del Genovese ove e’ possibile ammirare incisioni e pitture rupestri risalenti al paleolitico superiore (9680 a.C.).

Il promontorio piu’ alto e’ pizzo Monaco a 270 metri slm. Famosa anche per il sito archeologico subacqueo di cala Minnola dove ci si immerge tra le anfore vinaie di tipo dressel 1 del carico di una nave oneraria romana del 1 sec. a.C.

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MARETTIMO

La più lontana dalla terra ferma, con coste alte e rocciose, definita dagli antichi greci la Sacra (Hiera), Il punto più alto dell'isola è Pizzo Falcone (686 m). il piccolo centro abitato e’ tutto concentrato a ridosso del porticciolo.

Tra i siti storici ricordiamo le case romane con la chiesa bizantina ed il castello di punta Troia finito su una torre saracena dagli spagnoli nel XVII.

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Tutte le Egadi sono ZONA MARINA PROTETTA e tutte le immersioni devono essere autorizzate. Aquasub collabora con i diving center delle Egadi per le immersioni sulle Isole.

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RISERVA DELLO ZINGARO

Nel golfo di Castellammare, si trova la RISERVA DELLO ZINGARO , dove i fondali abbondano di vegetazione e fauna marina, numerose grotte e passaggi, e il relitto del CAPUA, una nave affondata alla fine della seconda guerra mondiale. 

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LE IMMERSIONI:

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Faraglioni di Scopello 

Tra i tantissimi che conoscono il meraviglioso panorama offerto in superficie dai Faraglioni che sbucano dal mare della Tonnara di Scopello, pochi possono dire di averne esplorato i fondali. L’immersione ai faraglioni è adatta davvero a tutti, e - tra praterie di posidonia e piccoli suggestivi passaggi - vi regalerà un’esperienza unica!

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Relitto del Capua

Come se fosse ancora in assetto di navigazione, il relitto poggia su un fondale diradante che va dai 34 ai 38 metri, con il punto di maggiore profondità in prossimità della poppa.

Esploreremo il ponte di coperta, le stive aperte, i gavoni dentro i quali si trovano ancora le cassette delle munizioni.

L’immersione al relitto può regalare la vista di diverse specie marine: branchi di castagnole rosse, saraghi, e anche murene, gronghi e aragoste. Per gli amanti dei nudibranchi, inoltre, questo è un sito davvero da non perdere: numerosissime sono le specie da avvistare.

Affondato nel 1943 per un incendio scoppiato a bordo, il Capua era un mercantile italiano armato diretto a Tripoli. Le cause dell’incendio non sono mai state chiarite. Ovviamente, però, ci sono tante leggende… che vi racconteremo a bordo!

 

Canyon

Il Canyon è una sorta di sifone la cui entrata si trova attorno ai 15 metri. Molto suggestivo vederlo “dall’alto”, con la sua grande bocca spalancata nel blu. Entrati si scende lungo le sue pareti ricchissime di vita bentonica e in fondo, nella sua “pancia”, ci attende uno spettacolo incredibile: centinaia, migliaia di piccoli gamberetti formicolano lungo le insenature, dando l’impressione che le pareti siano in movimento. 

Osservate con cura queste piccole creature aliene si prende l’uscita del Canyon: una sorta di arco che, a 30 metri circa, ci getta nel blu. La bellezza ci stordisce solo per un istante, perché subito riprendiamo contatto con la costa seguendo, verso nord ovest, una splendida parete ricca di anfratti dove si annidano cernie, murene, corvine, musdee.
Si risale lentamente e, invertendo direzione, si ritorna alla barca sorvolando i cunicoli del Canyon.

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Grotta della Ficarella

L’ingresso di questa suggestiva grotta si trova nei fondali di Cala Santa Marinella, nella Riserva dello Zingaro. 

L’ingresso, un grosso passaggio a circa 18 metri di profondità, è particolarmente ricco di anfratti poco illuminati e questo la rende un punto perfetto per l’avvistamento di corvine e musdee. 

Introdotti all’interno dell’arco, comincia la nostra risalita all’interno della montagna. La grotta, piuttosto ampia, porta infatti a una piccola camera d’aria all’interno della roccia, inaccessibile da terra. Lungo il percorso, segnato dal filo d’Arianna, potremo incontrare qualche timido gamberetto che, scattante, risalirà le pareti buie assieme a noi. Al termine della risalita, uno spettacolo magico: l’incontro tra l’acqua di mare e l’acqua dolce di una sorgente ci appannerà la vista fino all’ambita camera d’aria, dove verremo accolti da stalattiti immersi nel silenzio. A scandire il tempo, solo il rumore delle gocce che, dal soffitto della grotta, raggiungono l’acqua. Riprendiamo l’immersione dalla parte opposta della grotta da cui siamo risaliti, sempre seguendo il filo d’Arianna.

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